La scomparsa di Cupelli Una perdita dolorosa per l'Edera di Luciana Sbarbati Giovedì 14 marzo ha cessato di vivere l’amico On. Enrico Ermelli Cupelli. Una perdita dolorosa per il PRI marchigiano e per quello nazionale, un pezzo importante della nostra storia che scompare per sempre. Questa è purtroppo la morte. Accanto alla bara con la moglie e il figlio vicino, un amico mi sussurra: "un uomo semplice e umile dal quale c’era sempre qualcosa da imparare". Ci rifletto un secondo e immediatamente scorrono dentro di me eventi, immagini, parole, incontri di venti anni e più durante i quali con Enrico ho condiviso l’impegno e l’amore per il nostro partito, per la sua filosofia sociale, per la dottrina austera, per i valori civili. Enrico, dal tratto timido e a volte impacciato aveva una grande cultura storico politica che vivificava ogni giorno con la fede repubblicana, con un sentimentalismo ingenuo che coniugava il cuore con la ragione, l’onesta del comportamento con la responsabilità della propria azione, la lealtà con il bene del partito nell’interesse del popolo. E’ stato Lui a convincermi all’impegno politico attivo, Lui a scommettere su di me, una donna, in un partito storicamente maschilista. Per molti anni mi hanno seguito i suoi occhi buoni, il suo sorriso timido, i suoi consigli preziosi e disinteressati. Una considerazione si afferma forte nella mia mente: ciò che sono e sono stata per la parte migliore deve molto al Suo aiuto e al Suo esempio, come pure il PRI marchigiano gli deve i suoi anni migliori. Di umile famiglia, Enrico si è costruito da solo e con grande impegno una formazione professionale e una cultura che ha poi maturato anche con la sua profonda amicizia con amici come Giovanni Conti, Oronzo Reale, Giulio Andrea Belloni e soprattutto Giovanni Spadolini.Da Reale ha ereditato la rappresentanza parlamentare per il PRI nelle Marche così come io l’ho ereditata da Lui con il suo convinto sostegno. Importantissimo è stato il suo sodalizio con esponenti illustri della cultura democratica e antifascista come Max Salvadori come pure il suo impegno nel cooperativismo di stampo mazziniano al quale ha prestato la sua azione sia a livello locale che nazionale ricoprendo la carica di presidente. E’ stato anche presidente dell’ISSEM delle Marche dove ha svolto una forte attività organizzativa. Nel 1965, al congresso di Roma, viene eletto nella Direzione Nazionale del PRI; è stato poi parlamentare repubblicano per tre legislature (VIII, IX, X) dal ‘79 al ‘92, vicepresidente del gruppo parlamentare del partito alla Camera nella X legislatura. La sua attività all’interno delle Commissioni parlamentari lavori pubblici, agricoltura, lavoro e istruzione è stata molto intensa: ben 130 proposte di legge di cui circa il 10 per cento sono diventate leggi dello Stato. Nei governi presieduti da Goria e Ciriaco De Mita ha ricoperto l’incarico di sottosegretario al Commercio con l’estero sotto il ministro Ruggiero spendendo il suo impegno per l’individuazione di strumenti per la internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Con Giovanni Spadolini ha condiviso la passione per la ricerca del "cimelio" del "frammento" del documento della cultura repubblicana di stampo contiamo e cattaneano e la sua biblioteca pazientemente raccolta ne è la più viva e preziosa testimonianza. Ci mancherai tanto Enrico ma il tuo ricordo resterà vivo nel cuore di quanti ti hanno stimato e voluto bene non solo nel partito. |